Fioravante Seibezzi – Venezia
COD: Q46
48cm x 68cm (senza cornice) – olio su tela
SEIBEZZI FIORAVANTE (Venezia, 1906 – 1974)
Si forma come autodidatta ed aderisce al postimpressionismo lagunare di Venezia.
Come pittore si dedica al paesaggio en plein air, traducendo l’immediatezza dell’impressionismo attraverso colori puri e luminosi.
A scoprire il suo talento è Cesare Laurenti, che gli mette a disposizione i mezzi, perché possa dedicarsi esclusivamente alla pittura.
Lo stile della pittura di Seibezzi propone un vedutismo chiarista con una maniera ariosa, corsiva, sensibile alle variazioni tonali e alle trasparenze, espressa da pennellate rapide, leggere e sommarie.
La Biennale
Il suo esordio alla Biennale di Venezia, nel 1938, dove sarà presente fino al 1956; partecipa alle Quadriennali Romane (1931, 1935, 1948, 1951, 1959) e a diverse mostre all’estero. Riceve importanti riconoscimenti nel corso della sua lunga attività.
Gino Damerini scrisse: “Seibezzi colse in partenza lo spirito del vero, dinanzi a cui si poneva, nel palpito della luce e nei valori del movimento; quel movimento che si guardò bene dal ridurre figurativamente alla notazione statica di un attimo, mentre anzi cercò costantemente di esprimerlo nel suo dinamismo più complesso.
Molte delle pitture più lontane riuscirono, sotto questo aspetto, esemplari; si può dire che esse abbiano indicato i temi fondamentali di un’arte che, evolvendosi e progredendo, parve spesso inebriarsi negli acuti improvvisi di un canto senza premeditazioni e si risolve normalmente in un rapporto di sincerità tra la natura, la commozione del pittore ed i suggerimenti infallibili della sua chiara tavolozza. E non importa se per eccesso di codesta sincerità, il risultato sfiorò qualche volta e qualche volta sfiora anche adesso, virtuosismi cromatici e virtuosismi di sintesi fulminee, in cui si direbbe che l’ansia dell’artista, rompendo ogni indugio, tenda a fissarsi in una audace ed unica risonanza.
I richiami
Meglio che ad ogni precorrimento quasi contemporaneo, la pittura di Seibezzi si collega, con le sue cose migliori, a certa leggiadria vedutistica di Francesco Guardi; il richiamo a questa tradizione gloriosa rafforza il valore di ciò che ne costituisce fuori dalle polemiche e dagli incasellamenti aprioristici la sua modernità festosa, come è festosa generalmente, la natura dalla quale prende le mosse con una sapienza tecnica che si nasconde dietro la vivida pennellata: tra cieli, acque, limpidi orizzonti, primi piani violenti; il tutto preso nel vortice di una atmosfera che non è mai fine a se medesima”.
Nel 2010 la mostra “Settepittori Settemondi. La Bohème di Palazzo Carminati” presso la Torre Massimiliana di Sant’Erasmo, Venezia, promossa dall’Associazione Culturale Paolo Rizzi in collaborazione con l’Istituzione Parco della Laguna – Comune di Venezia. Cento opere provenienti da un unico collezionista che scelse Aldo Bergamini, Neno Mori, Marco Novati, Cosimo Privato, Luigi Scarpa Croce, Fioravante Seibezzi e Mario Varagnolo.