“Iras” Baldessari Roberto Marcello – Mercato dei Fiori ad Amsterdam
COD: Q133
60cm x 80cm (dimensioni riferite alla sola tela) – olio su tela
Anni ’40.
Quadro raffigurante il mercato dei fiori ad Amsterdam.
Il pittore descrive un cielo a tratti sereno, che si specchia sulla superficie immobile del mare; si è da poco verificato un rovescio, come ci suggeriscono i lastroni della banchina, lucidi di pioggia. Alcune figure avvolte in pesanti abiti variopinti, sono impegnate nei dintorni del mercato; chi svolge qualche faccenda, chi chiacchiera. Sulla sinistra, una madre tiene in braccio il suo bambino osservando da lontano i fiori.
L’intero dipinto è avvolto di un bianco etereo, che vela il cielo, l’acqua, le abitazioni, i profili delle persone e delle imbarcazioni, donando l’effetto tipico dell’aria ancora carica dell’umidità della pioggia.
Il dipinto viene proposto con la cornice originale dorata, oppure è possibile personalizzarlo con una cornice in abete antico.
Roberto Marcello “Iras” Baldessari (Innsbruck, 23 marzo 1894 – Roma, 22 giugno 1965) Pittore nato a Innsbruck, ma roveretano di adozione, è artista dalla carriera e dalla vita complessa : futurista vicino a Boccioni ma insieme pittore della tradizione in altri periodi della sua altalenante esperienza artistica.
La prima parte è figurativa, nei primi anni del ‘900, quando vive a Venezia, per svoltare poi nel 1915, quando Baldessari a Firenze frequenta il Caffè Giubbe Rosse e si avvicina a Filippo Tommaso Marinetti, Achille Lega, Dino Campana, Ottone Rosai e altri. Soprattutto Boccioni e Rosai furono il faro della sua produzione. Due anni più tardi si reca a Milano per l’allestimento della ‘Prima Esposizione Futurista’ di Palazzo Cova, nell’ambito della quale partecipa con 14 dipinti. Nel 1921 partecipa alla Mostra futurista di Parigi. Per distinguersi dall’architetto Luciano Baldessari, a quel tempo valente acquerellista, si firma da questo momento come ‘Iras – Baldessari’.
Passò successivamente alla pittura astratta, con nette semplificazioni della forma per approdare in un fasi successive ad un ritorno all’arte tradizionale, soprattutto dopo il suo trasferimento in Germania (dal 1934 al 1937) e nella fase conclusiva della carriera. Venezie e laghi italiani come Garda e quello di Como tra i suoi soggetti preferiti.